Tutti pronti: tra poco è Carnevale!
Sì sì, avete capito bene. E non importa se ancora non ci siamo ripresi dalle feste di Natale e di Capodanno, se fa troppo freddo, se non abbiamo voglia di travestirci, se ci danno fastidio i coriandoli che si infilano sotto la maglietta e non abbiamo voglia di essere di nuovo a Carnevale.
Perché il Carnevale (con la C maiuscola, rigorosamente) a Ivrea è diverso. Di coriandoli ce n’è pochi, pochissimi. Il travestimento dura una notte e via. Il freddo svanisce dopo un po’ di movimento, che è inevitabile. E soprattutto, non è possibile che non si abbia voglia di essere di nuovo a Carnevale. Anzi, lo si aspetta per tutto l’anno! Che quando si è agli ultimi attimi, si è un po’ tristi e malinconici si pensa “ecco, adesso devo aspettare ancora un anno!” (per il prossimo).
Ma perché già inizia il Carnevale, a Ivrea? Inizia il 6 gennaio, ovvero il giorno dell’Epifania. Alle 8:30 i Pifferi e tamburi si ritrovano in Piazza di Città; da lì parte, alle 9, una marcia per le vie della città. Così si dà inizio al Carnevale, così gli eporediesi sanno che possono ufficialmente iniziare a gioire per una grande festa. Poi ci sono l’investitura del Generale, la messa con tutte le principali autorità coinvolte (ecclesiali, cittadine e carnevalesche).
Insomma, è una cosa seria!
Per chi non conosce il Carnevale di Ivrea, è quello in cui si tirano le arance. Si fa la battaglia (“battaglia”! Non “guerra”!) delle arance; gli aranceri a piedi tirano arance a quelli sui carri (non tra loro!). E naturalmente non c’è solo questo; ci sono la Mugnaia e il Generale, c’è lo Stato Maggiore, ci sono i Pifferi.
Ci sono un sacco di cose.
Forse è per questo che si inizia a festeggiare con largo anticipo – la domenica di Carnevale sarà il 2 marzo; ma gli appuntamenti, dopo il 6 gennaio, sono domenica 16 e 23 febbraio.
Un appassionato, però, è in eccitata ed impaziente attesa da ben prima. Lucia Mezzera