Che la maggior parte dei negozi non avrebbe alzato le serrande era chiaro dalle prime ore della mattina. Nelle Vie della città insegne chiuse con scritte che recitano: “L’Italia si ferma. Ci hanno accompagnati alla fame… hanno annientato il futuro di intere generazioni… L’Italia che produce di qualsiasi settore…si ribella e scende in strada e nelle piazze. Ribellarsi è un dovere”. Le sigle: CO.SP.A., Azione Rurale Veneto, M.A.A., I Forconi, C.R.A, A.I.TRAS. Si parte con i raduni in Piazza Derna e Piazza Pitagora e davanti ai mercati generali. Clima teso in città per tutta la mattina, con manifestazioni pacifiche ai semafori. Dalla metà della mattinata invece si accendono gli animi. Momenti di tensione in piazza Castello, tra gruppi di manifestanti e forze dell’ordine. Un gruppo di persone che aderisce alla protesta dei forconi lancia pietre e mattoni contro alcuni mezzi delle forze dell’ordine, che hanno risposto con lacrimogeni. Colpita una postazione mobile di Sky. Alta tensione davanti al palazzo della Regione Piemonte di Piazza Castello. La protesta dei Forconi nelle stazioni torinesi di Porta Nuova e Porta Susa hanno determinato disagi e ritardi, 17 i convogli annullati o ritardati. La circolazione ferroviaria è rimasta bloccata per un’ora e mezza. Nel pomeriggio è tornata la calma, ma le serrande sono rimaste abbassate.
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