All’ombra della Sacra di San Michele, a S.Ambrogio, nasce l’Elisir dell’Abate. Merito di Gianpaolo Bugnone che qualche anno fa ha scovato un’antica ricetta tramandata da qualche suo antenato. Appena l’ha scoperta, Bugnone si è messo al lavoro per riesumare, con attrezzi casalinghi, il vetusto nettare. E visto che il risultato non era così male ha contattato l’imprenditore vitivinicolo valsusino Roberto Turbil per produrre le prime bottiglie, e i primi sorsi del liquore presentato nei giorni scorsi con tanto di degustazione nel Palazzo Comunale di S.Ambrogio.
Tutto parte da “un mosto prodotto da uve autoctone – spiegano Bugnone e Turbil – a cui si aggiunge una particolare bacca rossa. L’elisir viene lavorato come un vino rosé nella distilleria Dealp di Susa che lo arricchisce con alcol e spezie. Ne risulta un gradevole liquore abbastanza leggero, di 16 gradi”. La particolarità dell’Elisir dell’Abate sta proprio nella presenza di varie spezie, ritrovate nell’antica ricetta da Gianpaolo Bugnone: cinque bacche dosate, alcolizzate e zuccherate per formare un tutt’uno piacevole con il vino: cannella, chiodi di garofano, zenzero, cardamomo e galanga. Spezie usate per millenni, anche a scopi medicinali. A questo vino speziato medievale, o meglio “ippocrasso”, vengono riconosciute qualità tonificanti e digestive, grazie ad una forte rivalutazione delle erbe, dovuta al legame con la ricetta originale”.
La nascita, anzi la rinascita dell’Elisir dell’Abate è stata accompagnata passo dopo passo dal Comune di S.Ambrogio, insieme alla Pro Loco , ai quattro Borghi del paese e all’Azienda Agricola “La Chimera” di Chiomonte”. Tanto che l’etichetta raffigura il logo del Comune e i simboli dei quattro Borghi di Sant’Ambrogio L’esordio ufficiale dell’Elisir dell’Abate, che arriva dopo anni di prove, avverrà durante il week-end. Prima uscita sabato sera, durante l’inaugurazione dell’illuminazione artistica interna della Chiesa barocca di San Giovanni Vincenzo, e poi per tutta la giornata di domenica 17 novembre, nell’ambito dei festeggiamenti del Patrono del paese San Giovanni Vincenzo. A questo punto non resta che assaggiare…B.A.
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