Dire che è una bocciofila forse è “riduttivo”. Gli alpini del Gruppo Borgata Parella della Sezione di Torino sono una “macchina da guerra”: organizzano eventi, fanno volontariato, partecipano alle più svariate iniziative della città o delle Onlus, fanno il teatro in piemontese, curano un trimestrale, simpaticissimo, che si chiama “Suta ‘l capel”. E poi, naturalmente giocano anche a bocce.
Ad accogliermi nel salone del ristorante il profumo del ragù. Sul bancone un cappello d’alpino in pietra, all’ingresso i vecchi arnesi del mestiere: ramponi, scarponi, e poi medaglie dei raduni, foto, stendardi cuciti a mano.
Tutto parla degli alpini in Via Salbentrand, compreso l’orologio che segna il tempo delle partite a bocce appeso alla rete, decorato a pennello con lo stemma della penna dell’Associazione. Il senso di gruppo si percepisce in ogni angolo del Circolo, e nella organizzazione dei volontari, il cui impegno è pari, se non superiore a quello messo in un lavoro. E il gruppo di Borgata Parella nato cinquantasei anni fa oggi è uno dei più numerosi ed organizzati della Sezione di Torino.
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