PalioAsti (1)

Il Palio di Asti

17 settembre 2013 • CommunityComments (0)4402

PalioAsti (1)

Dopo trent’anni dalla chiusura, per le restrizioni del Regime Fascista, quale migliore occasione poteva esserci per riaprire il Palio se non il millenario della fondazione del Marchesato del Monferrato e l’800° anniversario della Lega Lombarda?

Fu così che il 17 Settembre 1964 rinasce il palio, la data fu stabilita nel mese di settembre in modo da svolgere il palio in contemporanea con la “Douja d’Or” e in seguito al Festival delle sagre astigiane, due eventi molto importanti che ancora oggi portano molte migliaia di persone nella città, si parla di oltre 300.000 piatti serviti nell’edizione del 2012. Oggi la città conserva un tessuto urbano testimonianza dei fasti di un tempo; le torri e le caseforti i palazzi medievali e le caratteristiche vie del centro storico fanno da scenario alla affascinante rievocazione storica del Palio. Sono ventuno i contendenti che nei giorni della vigilia hanno vigorosamente tentato di propiziare la vittoria con cene pantagrueliche, riti scaramantici, burle salaci nei confronti dei borghi avversari, sino all’ultimo intenso confronto in campo, preceduto dal sontuoso corteo, composto da oltre milleduecento figuranti in costume medievale.

Dopo molto impegno, tanta passione e altrettanti affanni uno soltanto potrà stringere tra le mani il drappo cremisino con le insegne della città e l’immagine del Santo Patrono. Per tutti la grande Festa incomincia già il fine settimana precedente con la presentazione dell’anteprima del corteo, poi il Palio degli sbandieratori, il variopinto mercatino, il venerdì e il sabato le prove in pista per saggiare le forze in campo, in un crescendo da cardiopalma. Ma per capire il Palio è necessario esserci, calarsi nella Festa, magari seguendo direttamente le vicende di uno dei ventuno partecipanti: dagli sguardi dei borghigiani, che hanno lavorato un anno intero, si capirà davvero che cosa significa la passione viscerale, l’attaccamento fortissimo ai colori, l’irrefrenabile voglia di vincere, l’incontenibile gioia della vittoria, l’amarezza della sconfitta. Il Palio, grande drappo di velluto con le insegne di Asti e la raffigurazione del patrono San Secondo, è il «sogno » cui aspirano ben ventuno contendenti. Ma, per «Palio», si intende la corsa animosa e appassionata che infiamma le terre astigiane a settembre. Gli astigiani, quasi a voler raddoppiare la festa, regalano al Santo, ogni anno a maggio, un altro drappo con le medesime insegne. D’altronde, è un atto dovuto, per impetrare quella protezione che San Secondo non ha mai mancato di elargire alla sua Città: già nel 1275, infatti, ad Asti, si soleva correre il Palio in occasione della festa del Santo. Anche oggi, come allora, il Sindaco dà licenza di correre il Palio pronunciando antiche parole «…andate e che San Secondo vi assista!».

 

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