Impossibile non notare in questi giorni il fermento per le strade di Torino; il maltempo non li ferma, anzi, li anima di maggiore entusiasmo nel coinvolgere la gente con sorrisi, dinamismo e una voglia di vivere che è puro argento vivo, diventato quasi palpabile.
Il grigio di questa città inizia a sfumarsi nei colori più vivaci; artisti provenienti da tutta Europa hanno voluto riproporre a Torino il famoso Fringe Festival di Edimburgo, nato negli anni ‘50 da 8 compagnie escluse dal Festival Internazionale di Edimburgo, con l’intento di dare spazio a tutti gli artisti, anche se ‘minori’ .
Oggi a Torino, si vuole portare il Teatro alla gente, si vuole avvicinare il timido al microfono, l’indifferente e frettoloso passeggero, alla parte più genuina e spontanea di se che ha dimenticato di avere.
Si vuole dialogare, ricordare, condividere.
Per questo ogni appuntamento teatrale si svolge in luoghi non convenzionali, accompagnati da numerosi workshop, seminari, conferenze e colazioni con artisti e operatori culturali.
Dare maggiore respiro al backstage di questi eventi sarà una priorità, anche solo per il piacere di dare un volto più personale e meno fittizio a coloro che rappresentano l’arte dei nostri giorni.
L’incontro con la gente è stato favorito anche dalla disponibilità di alcune famiglie torinesi di aprire le porte agli artisti per ospitarli durante questo breve soggiorno. Occasione per dimostrare apertura, solidarietà e sostegno verso un arte troppo spesso lasciata nel dimenticatoio.
L’idea è del tutto fuori dagli schemi e funziona in modo sorprendente.
Provare per credere.
Francesca F.
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